martedì 26 maggio 2009

Asini davanti alla lavagna


CAGLIARI. L’Aids? Non è un’epidemia, non fa paura, riguarda soltanto omosessuali e tossicodipendenti, comunque esiste da sempre e usare il profilattico non servirebbe a difendersene «perchè coi virus ha l’efficacia di un colabrodo». La teoria darwiniana dell’evoluzione? «Non dimostra nulla» ma convince i marxisti, che «finalmente non devono preoccuparsi di un dio creatore».
Giordano Bruno? «Solo una spia eretica che tradiva i fedeli della chiesa cattolica per consegnarli al boia». E Newton, un poveraccio: «Gli intrugli alchemici che preparava gli servivano per tentare di mantenersi giovane in una relazione omosessuale con un matematico svizzero». Storicamente pericolosissimi i protestanti: «Dopo la loro invasione e in conseguenza di essa sono arrivati il divorzio, l’aborto, l’eutanasia e i serial killer».

Per non parlare degli illuministi: loro sono semplicemente «sciagurati». Tempi e dottrine lontani, ai tempi nostri i danni li ha fatti il rock: sono stati «fracassatimpani come Beatles e Rolling Stones» a dare il via libera «allo sballo e al consumo di droghe, poi ai Black Bloc».
Non lesina giudizi lapidari Emilio Biagini, genovese di 69 anni, docente di geografia alla facoltà cagliaritana di lingue e letterature straniere. Nei testi di cui è autore e che consiglia senza alternative agli studenti - ‘Ambiente, consumo e sviluppo, le isole Britanniche nel contesto globale’, edizioni Ecig, tre tomi, 40 euro l’uno - passa con disinvoltura dal racconto di quella signora venezuelana costretta a farla in una borsa perchè a Caracas trova tutti i cessi otturati - il che per il docente dimostra che «si è investito sui grattacieli senza pensare ai servizi igienici» - alla «segmentazione sociale» provocata da Sigmund Freud con la «demolizione della figura paterna» fino al problema attualissimo dell’immigrazione, che liquida con una certezza: «L’immigrato musulmano non si urbanizza ma tende a islamizzare la città in cui si inserisce».


Quei testi esistono dal 2004, per quattro anni gli studenti si sono limitati a mugugnare. Poi, due mesi fa, una ragazza è arrivata a pagina 221 del terzo tomo e ha letto che per Biagini «la crisi della famiglia raggiunge la sua manifestazione estrema con l’aborto volontario, il genocidio del ventesimo secolo». Incerta se ricorrervi o no, la studentessa ha potuto verificare alla stessa pagina che solo in Gran Bretagna le vittime dell’interruzione volontaria della gravidanza «sono già non meno di cinque milioni» quindi «molto più del milione registrate complessivamente nelle due guerre mondiali».

A quel punto è partita la prima lettera al consiglio di facoltà, poi la seconda - firmata da quasi tutti i nove rappresentanti degli studenti, sei indipendenti, due di centro-sinistra e uno di Cl - in cui il testo di Biagini viene definito «discriminatorio verso diverse categorie, sommario e al tempo stesso dogmatico nel suo giudicare» e ne viene richiesto il ritiro immediato perchè lo studente «non debba più studiare da un testo fazioso, che paralizza il pensiero critico e il contradditorio, che svilisce la dignità dello studente e dell’insegnamento universitario che dovrebbe ricevere». Irrintracciabile Biagini - neppure la segreteria della presidenza di facoltà è riuscita a metterlo in contatto con la Nuova Sardegna - è il preside Massimo Arcangeli a fare il punto su quello che sta assumendo i connotati del caso politico-culturale nell’ateneo cagliaritano, un caso che deflagra proprio mentre si decide chi sarà il successore al trono quasi ventennale del rettore Pasquale Mistretta.

«Il consiglio di facoltà ha preso atto della lettera trasmessa dagli studenti e ha deciso di investire della questione i consigli di corso, i soli organismi deputati a valutare gli aspetti della didattica - spiega Arcangeli - io ho fatto verbalizzare che quei libri per me non sono congrui, in gran parte non c’entrano nulla con l’insegnamento della politica economica nè con quello della geografia, i rilievi degli studenti sono corretti». Quindi i testi andrebbero sostituiti «o almeno - aveva proposto il preside, come mediazione - bisognerebbe indicare un’alternativa». Soluzione che Biagini ha respinto.

Provvedimenti? Interpellato l’ufficio legale dell’Ateneo e analizzati i regolamenti, il consiglio di facoltà sembra avere le mani legate: «E’ decisivo il parere dei consigli di corso - conferma Arcangeli - perchè senza un codice etico, che è stato elaborato dalla professoressa Maria Del Zompo ma non è stato ancora approvato, io devo essere garante sia della libertà del docente che del rispetto delle opinioni diverse, come quelle degli studenti». I quali sembrano tutt’altro che rassegnati: «Biagini insegna alla facoltà di lingue - avverte Lorenzo Carrogu, del consiglio di facoltà - dove studiano ragazzi di culture e fedi diverse da quella cattolica, oltre che atei. Noi crediamo che tutti meritino rispetto...».
Forse lo meriterebbero anche gli ecologisti, che per l’estroso professore genovese «divinizzano la natura in una forma neopagana e considerano l’uomo alla stregua di un animale» e i massoni, bastonati senza tregua per quasi 1500 pagine.

Biagini riesce a leggere in chiave cattolico-vendicatrice persino il naufragio del Titanic, perchè la nave è legata a Belfast «centro focale del conflitto etico-religioso che da secoli insanguina l’Irlanda». Cosa c’entra col disastro? Semplice: «E’ una vicenda emblematica di un’arrogante e blasfema concezione materialista miseramente fallita, le cui radici vanno ricercate nel furioso anti-cattolicesimo che permea una cospicua parte della cultura locale». Quindi non era un iceberg, ma Dio.

Il Biagini-pensiero: femministe rovinose illuministi disonesti

CAGLIARI. Ecco alcuni stralci dai testi di Emilio Biagini.
Femminismo. «Il femminismo estremista, in particolare, si traduce non di rado in un rifiuto della maternità, vista come “ostacolo alla carriera”, ingiusta “sottomissione al maschio”, o semplicemente temuta per via delle doglie del parto. [...] La popolazione dell’Europa occidentale invecchia, ed è matematico che, se continueranno le tendenze attuali, si giungerà all’estinzione e alla sostituzione delle popolazioni europee da parte di immigrati, alieni dal femminismo e dall’omosessualismo, come ad esempio i musulmani».

Aborigeni. «Se gli aborigeni vogliono inserirsi nello sviluppo moderno è indispensabile che rinuncino alla cultura paleolitica».

Islam. «Società permeate dall’idea della sottomissione femminile, come quelle islamiche, sono lontane dall’apertura mentale necessaria ad un vero dinamismo sociale».

Genova. «Aumenta l’immigrazione di poverissimi dal “terzo mondo” (soprattutto dall’Ecuador, ed occorre una bella dose di ottimismo per sperare che il paese dell’arbitro Moreno ne ricavi un qualche vantaggio) [...] Nella città dilagano bande di minorenni, per lo più nordafricani di recente immigrazione, che trovano facile preda nelle persone anziane che aggediscono per strada o dentro i negozi [...]. In compenso in consiglio comunale viene respinta la proposta di introdurre il Crocifisso nelle scuole e uffici pubblici».

Contraccezione. «Non è che è un altro degli aspetti della congiura contro la vita».

Medioevo. «Il Medioevo non piace ai nemici del Cristianesimo perché è l’età cristiana per eccellenza. E il seguito dello sviluppo, dal 1066 in poi, dimostra chiaramente quanto il logoro stereotipo illuminista e positivista anti-cristiano sia lontanissimo dall’onestà e dalla verità».
(Da "La Nuova Sardegna" di oggi)

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