lunedì 25 agosto 2008

Firenze, turismo da pizza e via: si guarda ma non si compra


Se va avanti così, prima o poi bisognerà rivolgersi al Wwf per salvare il turista dall’estinzione: la crisi che investe l’Italia non risparmia Firenze. «C’è un calo deciso di presenze rispetto all’anno scorso», è la voce che si raccoglie in centro, tra i negozianti, i ristoratori, gli artisti che coi turisti hanno a che fare dodici mesi all’anno. Per giunta «hanno meno possibilità di spendere»: nessuno sfizio, aprono il borsellino solo per il minimo indispensabile.

C’è poco da stare allegri in tutta la Penisola: pochi giorni fa il Sole 24 ore titolava “Hotel mezzi vuoti nelle città d’arte”. I dati di Federalberghi Confindustria dipingono uno scenario negativo per i primi sei mesi dell’anno. Firenze è tra le più colpite: le camere occupate negli alberghi cittadini sono state il 62%, con un calo del 4,3% rispetto al 2007. Un veloce giro di opinioni lungo la direttrice più battuta del centro storico conferma le troppe ombre dell’estate 2008. Gli operatori commerciali, chi più chi meno, non sono contenti: agosto porta ossigeno, ma non basterà a salvare un anno nero.

All’ombra del duomo, il caricaturista curdo Amed è lapidario: «Fino a luglio è andata male, meglio invece agosto», dice. Ma «non sarà sufficiente a cambiare la tendenza di un anno di crisi: la recessione si vede», aggiunge l’artista Andrea Scarnicci, che propone vedute in stile impressionista. «È un’annata poco buona, da 2 anni si punta al ribasso», si lamenta anche Lapo, che vende souvenir tra duomo e battistero. In via de’ Calzaiuoli, alla rinomata pasticceria Migone vedono il bicchiere mezzo pieno: «Agosto è stato meglio del resto dell’anno – dice la titolare Silvia Paoli – Ci voleva, vista la situazione».

All’appello mancano soprattutto gli americani, complice il dollaro leggero: se ne sono accorti da “Giubbe Rosse”, in piazza della Repubblica. «C’è un netto calo anche di nordeuropei e di tedeschi – spiega Tiziano Pecchioli, uno dei responsabili dello storico ristorante – Ormai è un turismo da pizza e via». Qualcuno azzarda percentuali: per Gio, persiano che vende borse alla Loggia del porcellino, «la differenza rispetto al 2007 è del 25%». Ma per Mario e Igor, che gestiscono le pizzerie Queen Victoria e Piccadilly in via Por santa Maria, «le strade principali hanno sofferto meno: da noi non brilla ma non ci lamentiamo, siamo in linea con l’anno scorso».

Oltrarno, in via Guicciardini, si lamentano eccome. Antonio, che vende arazzi sotto l’insegna del “Principe fiorentino”, riassume la situazione puntandosi un dito alla tempia a mò di pistola: «In 35 anni di attività mai visto niente di simile: siamo scesi almeno del 30%», sospira. Vede nero anche Aldo, titolare de “La pelle” nella stessa strada: «Il trend annuo punta al ribasso, ad agosto è andata anche peggio». Gli americani sono diventati un miraggio: «vendiamo ai russi», ma non è la stessa cosa. Sul Ponte vecchio in tanti si affollano davanti alle luccicanti vetrine delle gioiellerie ma è come al museo: si guarda ma non si tocca. «L’anno non va bene, c’è una forte differenza con gli altri anni – dice Lucia del “Diamante” – Vediamo un calo deciso, anche agosto è stato poco positivo».

(da "Il Firenze" del 25 agosto 2008)

2 commenti:

Zitzu ha detto...

Bell'articolo. Su un tema, ahimè, fin troppo logoro vista la situazione in Italia, sei riuscito a dare un bel taglio, affiancando cifre e dati statistici ad un dato forse meno preciso ma altrettanto importante: la percezione che hanno del calo delle presenze i piccoli commercianti. Ebbravo :)

Mr Banana ha detto...

grazie grazie, dillo che sei uno di famiglia, sennò la gente ci crede pure!:)