sabato 27 giugno 2009

Sì, viaggiare...ma non con Meridiana!


Paghi 150 euro di biglietto ma non sei sicuro che arriverai a destinazione.
Ecco fresca fresca la mia esperienza surreale con il volo Firenze-Cagliari di Meridiana, un volo dove le sorprese sono all’ordine del giorno (lo dico per esperienza).

Il volo è previsto alle 21.15, ma già alle 17 il sito dell’aeroporto indica che subirà un ritardo di un’ora. Decidiamo comunque di presentarci in orario. Al banco del check in la prima sorpresa: non siamo tra i primi 100 fortunati passeggeri, ci lasciano a terra. “Ma perché?” “Hanno cambiato l’aereo e può imbarcare solo 100 persone: i primi che sono arrivati all’aeroporto”. E noi?

Man mano arrivano altre persone (l'ufficio stampa di Meridiana dirà poi che i segati sono 32). Dopo un po’ di vibrate proteste (con casi divertenti come un medico che doveva operare l’indomani al Brotzu lasciato a terra e una famiglia divisa: madre e figlia accettate, il padre resta invece giù), ecco arrivare una dipendente dell’aeroporto: in assenza di un rappresentante di Meridiana, che evidentemente aveva di meglio da fare, ci fornirà lei qualche informazioni. Le informazioni sono: chi vuole potrà ripartire l’indomani da Firenze e godrà di una notte spesata in albergo, chi invece deve proprio ma proprio partire potrà usufruire del volo da Torino. “Da Torino?!” Sì, è l’unico disponibile, a loro dire: partenza da Caselle alle 14, dopo almeno 4 fantastiche ore di autobus.

Inizia a montare la protesta, la versione ufficiale muta: manca un membro dell’equipaggio, perciò per motivi di sicurezza qualcuno deve rimanere a terra (dopo ore si scoprirà che 30 assistenti di volo di Meridiana hanno inscenato una protesta “occulta” dandosi malati e scombinando tutto il piano voli del giorno). Ma la linea invece non cambia: non si parte, scegliete l’alternativa che preferite. A nulla valgono il blocco del varco alla zona sicura (che costringe i poliziotti dello scalo a far intervenire un loro funzionario) e i mille, finti tentativi di mediazione da parte della Polizia, della dipendente dell’aeroporto di cui sopra e di altri.

Alla fine, dopo 3 ore di nulla di fatto e di prese per il naso, durante le quali a nessuno salta in testa di offrire ai passeggeri appiedati una bottiglia d’acqua o un panino, si inizia a cedere: qualcuno rinuncia al volo, altri optano per Torino, qualcuno parte l’indomani. Al momento di lasciare l’aeroporto, quando sono le undici e mezza, non è neanche chiaro se il volo, alla fine, partirà: il rientrante aereo da Olbia forse arriva forse no, quindi anche i 100 fortunati prescelti (alcuni, non si sa in base a quale criterio, avvisati dalla compagnia aerea che ha cercato con offerte di soldi e biglietti alternativi di far desistere i passeggeri dal partire) forse alla fine rimarranno a terra.

Lo scioglimento dell’enigma a domani. Dopo una fantastica crociera in autobus verso Torino, sperando che anche a Caselle Meridiana non ne combini qualcuna delle sue. Intanto accumulo ricevute: pagheranno tutto, e voglio pure un rimborso.

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