domenica 19 aprile 2009

Le letture per il matrimonio di Claudia - 1

Prima lettura.
Dal libro della Genesis.

E venne il giorno in cui il cielo si tinse di lapislazzulo e le cornacchie pronunciarono oscure maldicenze. Il Signore lanciò un arco di fuoco nel cielo e il leviatano barrì con voce flautata dalle acque profonde. Nabucodonosor e Mildred cantarono le lodi del Signore e arrostirono un bue alle erbe. Poi Nabucosonodor prese una forchetta, lo assaggiò e disse: «È cosa buona e giusta». Mildred tagliò la carne in larghe fette e la distribuì alla mensa. Ma Siracide, figlio di Mildred, sbattè i pugni sul tavolo e disse: «Io voglio le polpette».

Subito il Signore tuonò dall’alto dei cieli e l’angelo della morte fece la sua comparsa tra le nuvole. Di fronte a tanta potenza, Siracide abbassò lo sguardo e, con voce contrita, esclamò: «Ma forse il bue non è neppure così male». 

Poi fu la volta di Nenia, sorella di Siracide. Ella amava il frutto della conoscenza e amava distinguere pere e mele e banane e kiwi. Vide la carne, la annusò con espressione contrariata e poi spinse avanti il piatto con gesto di rifiuto. Ancora una volta l’Angelo della morte fece capolino tra le nubi e fece luccicare la sua spada. Il Signore brontolò: «Figlia dell’uomo, non ti alzerai da quel tavolo finché il tuo piatto non sarà vuoto». Nenia però afferrò il piatto e verso il suo contenuto per terra, dove scorrazzava Zaccaria, il cane più veloce che ci sia. Allora l’Angelo della morte si scagliò giù dal cielo in una pioggia di fuoco. 

Ma Nacubodonosor, che fino a quel momento aveva taciuto, emise un alto grido e lanciò un’altra fetta di carne a Nenia dicendo: «Voce di uno che muore di fame: oh Signore, risparmia questa screanzata e lasciaci concludere il pasto nella Tua santa pace». Il Signore sentì la fede di Nabudoconosor nei gorgoglii del suo stomaco e fermò la spada dell’Angelo della morte. Il pranzo fu ottimo e abbondante. Così sia.
Parola di Dio.

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