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giovedì 30 ottobre 2008

Firenze: la città ostaggio degli studenti, traffico in tilt

Sono in mille e, dietro uno striscione, per ore mandano in tilt il traffico nei viali di Firenze. Sono gli studenti del polo universitario di Novoli che partono in corteo spontaneo appena arriva la notizia che il Senato ha approvato il decreto Gelmini. La loro è la manifestazione più eclatante di una giornata in cui la mobilitazione di ragazzi e professori di scuole e università prosegue ai quattro angoli della città.

Si protesta, per esempio, con una biciclettata mattutina per il centro storico, alla quale partecipano «per solidarietà» anche una ventina di dottorandi italiani e stranieri dell’Istituto europeo di Fiesole. All’alberghiero Saffi, zona Campo di Marte, docenti e studenti invece si incatenano ai cancelli della scuola. Da loro i risultati dei tagli si vedranno già dall’anno prossimo: «Verranno diminuite le ore di sperimentazione e i laboratori», dice il docente di Lettere Massimo Migliarino. «Non potremo fare abbastanza pratica – denuncia lo studente Roberto – Facciamo 204 ore di stage in azienda: è dove impariamo davvero il lavoro».

Novoli è però il vero fulcro della protesta. Si parte alle 11, appena il Senato dice sì: le strade adiacenti il polo universitario vengono bloccate. Poi la rabbia prende il sopravvento e si improvvisa un corteo al grido di “Dalle elementari alle università, contro la Gelmini blocchiamo la città”. E lo fanno sul serio: partiti in poche centinaia, senza una meta definita, si lanciano sui viali e mettono sotto scacco la circolazione.

È una protesta di “pancia”, non pianificata, ma pacifica e rumorosa: tanti altri si aggiungono lungo il cammino. Vigili e poliziotti in borghese scortano discretamente il corteo e cercano soluzioni volanti alla chiusura dei viali verso l’Arno. Dietro i ragazzi si forma una fila infinita di mezzi a passo d’uomo: si nota una corriera diretta a Greve in Chianti, in ritardo incalcolabile.

Tra un coro contro la Gelmini e uno contro Berlusconi, si decide la strada: «Andiamo alla Rai!», grida uno al megafono all’altezza del Cimitero degli inglesi. La risposta è un sì unanime ed entusiasta. Ma, superata piazza Beccaria, l’idea di proseguire fino a Varlungo dopo chilometri di marcia e canti perde quota. Allora svolta verso il lungarno della Zecca vecchia: «Occu-pia-mo Pa-laz-zo Vec-chio!», scandiscono in coro gli autobattezzatisi “facinorosi”.

Dai lati della strada tanti applausi e saluti, anche dalle auto che filano nella corsia opposta. Un anziano ciclista scorre davanti al corteo e saluta: «Bravi figlioli, bravi». Davanti a tutti cammina un ragazzo cinese: il suo nome italianizzato è Lucio, ha 21 anni e dall’anno scorso studia economia a Firenze. Riprende tutta la maratona con un telefonino all’ultimo grido («Voglio mettere i filmati su You Tube», dice) e ne sposa le ragioni: «Non è l’università che deve pagare il conto».

La lunga marcia si conclude in piazza della Signoria, con un sit in. Oggi in tanti saranno a Roma, gli altri manifesteranno ancora: appuntamento alle 10 in piazza San Marco. Gli studenti non mollano e cantano: «La protesta continua».

(da "Il Firenze" del 30 ottobre 2008)

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martedì 16 settembre 2008

Firenze: studenti, odissea-casa.


Tutti a caccia, tra il timore di essere spennati e la paura di finire a dormire sotto i ponti. Sono questi i giorni in cui, taccuino e telefono alla mano, i nuovi (e vecchi) studenti fuori sede dell’università di Firenze intraprendono la via crucis dell’alloggio. L’anno scorso erano 22mila e solo poco più di mille tra loro hanno trovato spazio nelle Case dello studente dell’Agenzia regionale per il diritto allo studio. Tutti gli altri devono affidarsi al libero mercato. Spulciano gli annunci appesi vicino alle facoltà – tanti da coprire interi muri - o pubblicati su Internet, telefonano per fissare appuntamenti e poi macinano chilometri su e giù per la città alla ricerca della stanza che li ospiterà per il nuovo anno accademico.

«Purtroppo questo è il periodo peggiore: la domanda è altissima e le case migliori vengono occupate subito», dice Pierluigi, lucano di Lauria, iscritto al quinto anno di Farmacia. «Il prezzo per una singola si è ormai assestato– aggiunge consultando gli annunci esposti vicino alla facoltà di Lettere – La media è 350 euro, spese escluse». Ma la spagnola Tami, studentessa di Salamanca, tornata in riva all’Arno dopo un’esperienza da Erasmus due anni fa, non si capacita della crescita dei prezzi in un biennio: «È un vero e proprio abuso: per una camera singola ci vogliono 400 euro – protesta – E a volte ti ritrovi in stanze di passaggio per gli altri inquilini o qualcuno vuole affittarti un letto nella cucina abitabile».

A proposito di Erasmus, il ventenne belga Jonathan gira spaesato vicino all’ingresso di Lettere, in piazza Brunelleschi: «Da noi il sistema è completamente differente – racconta – Dall’annuncio non posso farmi un’idea della casa perché non ci sono foto, e nessuno mette l’email». Lorenzo di Pistoia, neoiscritto a Lingue, è ancora indeciso: curiosa tra le offerte, ma non sa «se vivere qui o fare la spola: l’abbonamento ai mezzi costa 70 euro, mi converrebbe». Opterà per un posto letto in una doppia la siciliana Antonella, matricola di Giurisprudenza, perché «le singole sono care»: l’importante è «essere tutte donne in casa, preferisco così».

Per gli stranieri la convivenza tra i sessi non è un problema: lo ribadiscono le tedesche Anna e Franziska. La madrilena Marta è scoraggiata dopo 20 visite infruttuose: «Finora ho visto case in cattivo stato o dove vivevi coi proprietari o dove preferivano italiani», dice mentre riordina decine di numeri di telefono presi dagli annunci. La sua via crucis non è ancora finita.

(da "Il Firenze" del 16 settembre 2008)

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"Casa fighissima": in bacheca scatta il marketing

Dai 170 ai 300 euro per un posto letto in una camera doppia, dai 320 ai 500 euro per una singola: tra questi estremi, ai quali spesso vanno aggiunte le spese per riscaldamento e condominio, si muove il mercato delle case per studenti a Firenze. Un mercato dove, fino a pochi anni fa, l’affitto “in nero” la faceva da padrone, almeno a sentire gli studenti che in questi giorni cercano sistemazione.

Negli ultimi tempi, così osservano i fuori sede più esperti, l’offerta di un contratto regolare è più frequente: «Ma tanti, quando chiedi, sorvolano», commenta qualcuno. Gli annunci tappezzano le strade adiacenti alle facoltà universitarie: in via Alfani e piazza Brunelleschi, per esempio, ci sarebbe da perdere la testa tra gli strati di fogli ingialliti dal sole. Anche in via Forlanini, sulla quale si affaccia il polo di Scienze sociali, le offerte colonizzano muri, lampioni, alberi, palizzate di cantieri. Chi offre stanze o posti letto le tenta tutte per catturare l’attenzione del possibile inquilino: grafiche curate, disegni, indicazioni dei vantaggi.

Qualcuno forse esagera, vantando una «casa aperta ad ogni iniziativa»: chissà che significa. I più si limitano ad elencare la vicinanza alla facoltà o alle linee di trasporto e segnalano i bonus disponibili: tra le più evidenziate, la connessione ad Internet (che a volte richiede un canone a parte) o il posto auto/bici. Si tentano anche la strada dell’informalità - «Cercasi gente simpatica» o «camera doppia fighissima» - o le descrizioni degne di un catalogo viaggi: «ampio terrazzo per le vostre cene, Tv lcd per gustare film ai massimi livelli».

Per i più chic c’è anche «il camino in soggiorno». Altri vorrebbero limitare al massimo la seccatura di avere gente per casa e accettano inquilini «preferibilmente per la settimana corta». Per una ragazza, almeno a vedere la percentuale di annunci rivolti alle sole studentesse, il compito di trovare alloggio sembra più semplice: l’italica convinzione che le donne siano più adatte a mantenere una casa in ordine è dura a morire.

(Da "Il Firenze" del 16 settembre 2008)
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La difficile vita del fuorisede a Firenze


Traffico, disorganizzazione, prezzi assurdi: sono gli sprazzi di vita da fuori sede nella difficile Firenze proposti dal sito Studenti.it, uno dei più importanti punti di riferimento per l’universo studentesco italiano, in una recente mini inchiesta. Tra affitti e spese varie, “come se la passano gli studenti che scelgono di studiare in un’altra città”: questo il tema posto sul forum del portale. «Firenze mi piace tantissimo ma ha una organizzazione bizzarra», risponde Rikard. «Il servizio autobus è scadente, di notte o si prende un taxi o si va a piedi». Anche per Minnie2002 uno dei problemi sono i trasporti: «autobus fermi nel traffico, anche 40 minuti per arrivare in centro nelle ore di punta».

Firenze è «cara nel vivere quotidiano, la spesa e lo shopping sono improponibili», denuncia Mara88 mentre per Simona il centro città è «molto malmesso, sporco e malfamato ma carissimo e invaso dai turisti». Tanto che Gaia preferisce la periferia «tranquillissima, anche se ci sono pochi servizi». L’ateneo cittadino se la cava con una stentata promozione: «ben organizzato, ma le sedi sono disperse e le segreterie difficili da raggiungere», dice sempre Mara88. Però, a fronte di tasse «altissime», «non viene offerto nessun servizio universitario», protesta Glenda84. I fiorentini hanno brutta fama: «gente scortese e poco disponibile», «pensano di essere al centro del mondo». La vita notturna si fa a cinghia tirata: «nei locali paghi 9-10 euro per un drink», si lamenta Andrea. Unica alternativa: il “botellon” alla spagnola in Piazza Santa Croce. “Sceriffo” Cioni permettendo.
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