martedì 16 settembre 2008

Firenze: studenti, odissea-casa.


Tutti a caccia, tra il timore di essere spennati e la paura di finire a dormire sotto i ponti. Sono questi i giorni in cui, taccuino e telefono alla mano, i nuovi (e vecchi) studenti fuori sede dell’università di Firenze intraprendono la via crucis dell’alloggio. L’anno scorso erano 22mila e solo poco più di mille tra loro hanno trovato spazio nelle Case dello studente dell’Agenzia regionale per il diritto allo studio. Tutti gli altri devono affidarsi al libero mercato. Spulciano gli annunci appesi vicino alle facoltà – tanti da coprire interi muri - o pubblicati su Internet, telefonano per fissare appuntamenti e poi macinano chilometri su e giù per la città alla ricerca della stanza che li ospiterà per il nuovo anno accademico.

«Purtroppo questo è il periodo peggiore: la domanda è altissima e le case migliori vengono occupate subito», dice Pierluigi, lucano di Lauria, iscritto al quinto anno di Farmacia. «Il prezzo per una singola si è ormai assestato– aggiunge consultando gli annunci esposti vicino alla facoltà di Lettere – La media è 350 euro, spese escluse». Ma la spagnola Tami, studentessa di Salamanca, tornata in riva all’Arno dopo un’esperienza da Erasmus due anni fa, non si capacita della crescita dei prezzi in un biennio: «È un vero e proprio abuso: per una camera singola ci vogliono 400 euro – protesta – E a volte ti ritrovi in stanze di passaggio per gli altri inquilini o qualcuno vuole affittarti un letto nella cucina abitabile».

A proposito di Erasmus, il ventenne belga Jonathan gira spaesato vicino all’ingresso di Lettere, in piazza Brunelleschi: «Da noi il sistema è completamente differente – racconta – Dall’annuncio non posso farmi un’idea della casa perché non ci sono foto, e nessuno mette l’email». Lorenzo di Pistoia, neoiscritto a Lingue, è ancora indeciso: curiosa tra le offerte, ma non sa «se vivere qui o fare la spola: l’abbonamento ai mezzi costa 70 euro, mi converrebbe». Opterà per un posto letto in una doppia la siciliana Antonella, matricola di Giurisprudenza, perché «le singole sono care»: l’importante è «essere tutte donne in casa, preferisco così».

Per gli stranieri la convivenza tra i sessi non è un problema: lo ribadiscono le tedesche Anna e Franziska. La madrilena Marta è scoraggiata dopo 20 visite infruttuose: «Finora ho visto case in cattivo stato o dove vivevi coi proprietari o dove preferivano italiani», dice mentre riordina decine di numeri di telefono presi dagli annunci. La sua via crucis non è ancora finita.

(da "Il Firenze" del 16 settembre 2008)

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