lunedì 14 luglio 2008

La spesa: fiorentini al verde

Un occhio alle offerte e l’altro lesto a comparare le migliori promozioni dei volantini, taglio degli acquisti superflui, ricorso più frequente ai discount (con qualche diffidenza): è il vademecum del fiorentino che fa la spesa, ricavato sul campo durante un normale venerdì di compere. Dal centro commerciale di piazza Leopoldo, passando per via del Prete, giù fino all’Isolotto: uno spaccato significativo della Firenze che ogni giorno deve fare i conti coi prezzi che galoppano e gli stipendi che invece zoppicano.

Non tutti sono esasperati come un anziano signore appena uscito carico di buste da piazza Leopoldo, al quale «girano le scatole, perché la spesa aumenta tutti i giorni e quelli lì pensano solo ai processi di Berlusconi», ma si va sempre meno alla bottega sotto casa e al supermercato si entra ormai col radar. «Nelle grandi catene i prezzi crescono poco», dice la pensionata Pia Materassi, che «per ora» non ha cambiato abitudini ma fa «scorta con le offerte». Paolo Berti ha tagliato invece «bibite e acqua minerale»: «Compro l’indispensabile e vado al discount per caffè, pelati, prodotti per la casa». La giovane insegnante Martina, dal superstore di via Milanesi, spiega il suo metodo: «Scelgo solo tra le offerte e ricorro spesso ai discount». Stessa strada scelta da Ugo Campanelli, cui il carovita ha mangiato la pensione: «Prima qualcosa avanzava sempre, ora nulla», si lamenta.

La spesa è diventata tournée per tanti: per esempio, Debora Venè sceglie « dove comprare in base ai prezzi». Al discount di via Benedetto Dei va spesso Enzo Gori perchè «molti prodotti costano meno: non mi interessa se non sono italiani». Usa il low cost con moderazione la casalinga Vanessa Mannias: «Compro fazzoletti, biscotti e merendine: la qualità c’è, ma manca la scelta», dice. In via del Prete, Benedetta Taddei carica le buste sullo scooter e dice: «Non faccio rinunce, ma guardo sempre le promozioni: niente discount, non mi piacciono».

La nostra via crucis della spesa si conclude in via dell’Argingrosso. Alessandra Cini mette in auto le compere per una famiglia di 4 persone. «Frutta e verdura sono più care. – dice - Quest’anno non ho mai preso le ciliegie ai miei figli: 6 euro al chilo sono troppi». Mara Simoncini e il marito invertono la formula classica: per loro gli acquisti-base «si fanno al discount» e la grande distribuzione «è quasi una vacanza» dove approfittare di particolari promozioni. Viene sempre al supermercato, anche solo per comprare il pane, Gabriella Geri: «Non si vive più», osserva.

Il carovita è al centro dell’azione delle associazioni dei consumatori: «A fine mese pubblicheremo un’indagine sulle spese mensili delle famiglie fiorentine», annuncia Grazia Simone, presidente regionale di Adiconsum. «I fiorentini, con questi chiari di luna, sono diventati attenti – dice - Hanno riscoperto i discount, che fino a qualche tempo fa erano snobbati». Ecco allora qualche consiglio. Per esempio, «programmare le spese e non farsi prendere dalle tentazioni della grande distribuzione». E poi rilancia «il principio delle filiere corte, soprattutto per frutta e verdura: nei mercatini troviamo spesso i produttori che vendono direttamente al consumatore». Ma la lezione più importate arriva dalla pensionata Alba Visi: «Bisognerebbe tornare a insegnare l’economia domestica. – dice - Abbinare bene le cose che si hanno a casa e non sprecare nulla». Parole sante.

(da "Il Firenze" del 14 luglio 2008)

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