
Non tutti sono esasperati come un anziano signore appena uscito carico di buste da piazza Leopoldo, al quale «girano le scatole, perché la spesa aumenta tutti i giorni e quelli lì pensano solo ai processi di Berlusconi», ma si va sempre meno alla bottega sotto casa e al supermercato si entra ormai col radar. «Nelle grandi catene i prezzi crescono poco», dice la pensionata Pia Materassi, che «per ora» non ha cambiato abitudini ma fa «scorta con le offerte». Paolo Berti ha tagliato invece «bibite e acqua minerale»: «Compro l’indispensabile e vado al discount per caffè, pelati, prodotti per la casa». La giovane insegnante Martina, dal superstore di via Milanesi, spiega il suo metodo: «Scelgo solo tra le offerte e ricorro spesso ai discount». Stessa strada scelta da Ugo Campanelli, cui il carovita ha mangiato la pensione: «Prima qualcosa avanzava sempre, ora nulla», si lamenta.
La spesa è diventata tournée per tanti: per esempio, Debora Venè sceglie « dove comprare in base ai prezzi». Al discount di via Benedetto Dei va spesso Enzo Gori perchè «molti prodotti costano meno: non mi interessa se non sono italiani». Usa il low cost con moderazione la casalinga Vanessa Mannias: «Compro fazzoletti, biscotti e merendine: la qualità c’è, ma manca la scelta», dice. In via del Prete, Benedetta Taddei carica le buste sullo scooter e dice: «Non faccio rinunce, ma guardo sempre le promozioni: niente discount, non mi piacciono».
La nostra via crucis della spesa si conclude in via dell’Argingrosso. Alessandra Cini mette in auto le compere per una famiglia di 4 persone. «Frutta e verdura sono più care. – dice - Quest’anno non ho mai preso le ciliegie ai miei figli: 6 euro al chilo sono troppi». Mara Simoncini e il marito invertono la formula classica: per loro gli acquisti-base «si fanno al discount» e la grande distribuzione «è quasi una vacanza» dove approfittare di particolari promozioni. Viene sempre al supermercato, anche solo per comprare il pane, Gabriella Geri: «Non si vive più», osserva.
Il carovita è al centro dell’azione delle associazioni dei consumatori: «A fine mese pubblicheremo un’indagine sulle spese mensili delle famiglie fiorentine», annuncia Grazia Simone, presidente regionale di Adiconsum. «I fiorentini, con questi chiari di luna, sono diventati attenti – dice - Hanno riscoperto i discount, che fino a qualche tempo fa erano snobbati». Ecco allora qualche consiglio. Per esempio, «programmare le spese e non farsi prendere dalle tentazioni della grande distribuzione». E poi rilancia «il principio delle filiere corte, soprattutto per frutta e verdura: nei mercatini troviamo spesso i produttori che vendono direttamente al consumatore». Ma la lezione più importate arriva dalla pensionata Alba Visi: «Bisognerebbe tornare a insegnare l’economia domestica. – dice - Abbinare bene le cose che si hanno a casa e non sprecare nulla». Parole sante.
(da "Il Firenze" del 14 luglio 2008)
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