sabato 22 novembre 2008

Firenze: palloncini per chi non c'è più

Palloncini rossi che riempiono il cielo sopra piazza Santo Spirito. Ciascuno porta con sé una piccola lettera a una persona cara che ci ha lasciato. Francesca Casilli, 19 anni, si immagina così il finale del suo primo film da regista intitolato “Notes to heaven” (Lettere al paradiso), un cortometraggio di otto minuti che porterà in concorso al festival di Cannes dell’anno prossimo.

«Sarà un evento aperto, mi piacerebbe venisse chiunque abbia vissuto una perdita – dice – Le persone scriveranno una breve lettera che legheremo a un palloncino rosso: poi li lasceremo andare tutti insieme nel cielo mentre staremo filmando». Sarà «il momento finale e liberatorio» di un breve film che, attraverso interviste a sei persone che «hanno perso qualcuno di caro», vuole raccontare «differenti modi di convivere col dolore e superare il lutto».

Il corto è il progetto conclusivo del corso di cinema che la ragazza ha seguito in questi mesi in una scuola di Firenze. A dispetto del nome italianissimo, Francesca viene dallo Zambia, stato dell’Africa centro meridionale che qualche appassionato di calcio può ricordare per il 4-0 che inflisse all’Italia nel torneo olimpico di Seul 1988. La sua famiglia è originaria da Rimini e ha una storia che meriterebbe di essere raccontata in un film a parte: «Mio nonno lasciò la sua città in automobile e così arrivò nella Rhodesia del nord, che è come si chiamava lo Zambia all’epoca», racconta. «Vide che c’erano possibilità di lavorare e dopo un po’ fece venire tutta la famiglia – continua – Mio padre infatti non è cresciuto in Italia».

Francesca però è tornata in Italia per seguire il cinema, la sua grande passione: «Ho sempre desiderato fare film, ma non avevo idea di come si facesse: ora sto imparando». Ma sul suo eventuale futuro – che continuerà con altri studi, forse negli Usa - da film maker, la ragazza ha le idee chiare: «Non mi interessano i grandi film commerciali – dice – Vorrei fare film sulle persone, i loro problemi e i loro sentimenti». Come la sua prima prova, che verrà presentata in anteprima il 12 dicembre al Florence film festival e nasce da una esperienza dolorosa della giovane regista: «Dodici anni fa ho perso un carissimo amico», ricorda.

Ecco così l’idea di intervistare tre amici coetanei e altre tre persone più adulte che raccontano il modo in cui hanno vissuto col grande dolore di perdere una persona cara, tutto girato con una videocamera ad alta definizione, una truppa ridotta ai minimi termini e senza copione. Esperienza istruttiva per una come Francesca, che si vede «soprattutto come sceneggiatrice» e invece si è trovata a girare «senza sapere cosa sarebbe venuto fuori, perché avevo davanti persone reali e non potevo dare loro un copione». L’unica scena in qualche modo sceneggiata sarà quella finale, che verrà girata domenica prossima, 23 novembre, a partire dalle 14 in piazza Santo Spirito. «Ci saranno venditori di palloncini rossi e si potrà comprare anche la penna, per chi ne fosse sprovvisto – conclude la ragazza italozambese – Spero che in tanti vengano a scrivere una piccola lettera, sarebbe un bel modo per capire che nel dolore non si è soli».

(da "Il Firenze" del 22 novembre 2008)

Nessun commento: