venerdì 7 novembre 2008

Firenze: in 4mila per Sabina Guzzanti

«Di voi hanno paura, continuate senza fermarvi e senza stancarvi finché non avrete ottenuto quello che chiedete»: davanti ai 4mila accorsi in piazza della Signoria per la sua speciale lezione, Sabina Guzzanti esorta i ragazzi del movimento ad andare avanti nella loro protesta contro la riforma Gelmini: «Ma non preoccupatevi di come i giornali vi raccontino», raccomanda. L’attrice e regista arriva nel cuore di Firenze a mezzogiorno in punto, seguita da una troupe di 5 cameramen: l’idea è quella di «fare un documentario sull’Italia di oggi».

Parla per due ore: racconta gli inizi, risponde a tante domande, ascolta i ragazzi all’ombra del Biancone, dove due settimane fa aveva parlato l’astrofisica Margherita Hack. È un intervento quasi a ruota libera, applauditissimo, che ha i suoi punti fermi nella feroce critica al mondo dell’informazione e nella denuncia che l’Italia diventi un «regime semi dittatoriale». «I media sono in malafede, i giornalisti sotto controllo – dice la Guzzanti – L’informazione è solo spot per i politici, non c’è chi faccia domande: se le fanno, li sbattono fuori».

La censura è sempre incombente per le voci fuori dal coro: «Se dici cose scomode, cercano di distruggere la tua reputazione ma non ribattono mai nel merito - tuona l’attrice – Si inventano dibattiti pretestuosi sulla legittimità della satira: tutte le volte che una persona parla liberamente scoppia un casino». Il nostro paese si sta trasformando «in un regime autoritario», dove è tutto distorto: «Vittorio Mangano diventa un eroe e Saviano invece è un rompiscatole». «Il potere delle parole è enorme», ricorda l’autrice di “Viva Zapatero”. Ed è per questo che gli studenti che si stanno mobilitando contro il governo Berlusconi non devono cercare la visibilità a tutti i costi: «Non è un valore da rincorrere – ammonisce – Se le cose che si fanno sono importanti, arriva comunque: volete cambiare le cose o stare sui giornali?» Gli italiani sono un popolo «seduto, viziato e borbottante, che non combatte, non fa la fatica di parlare e pensare».

Mentre parla esibisce una maglietta di Obama: «Negli Usa c’é Obama, noi invece aspettiamo sempre un leader che ci salvi, ma se qualcuno doveva arrivare sarebbe già arrivato». Voi, la Guzzanti esorta così i ragazzi, «fate sentire la vostra forza, spiegate cosa significa dialogo a questi adulti marci per i quali è solo inciucio e complicità». E, soprattutto, «studiate tanto, non solo in modo scolastico: andate a teatro, viaggiate, ascoltate musica, senza rimanere incollati per ore davanti a uno schermo».

Tra quelli che applaudono c’è Dacia, studentessa 21enne di psicologia: «Ha ragione sulla visibilità, però per noi farci vedere ora è importante». Francesco e Michela, ventenni iscritti a Chimica del restauro, promuovono la prof Guzzanti: «Ha una visione lucida dei media, noi siamo inesperti e la sua esperienza ci aiuta, ci dà la spinta per continuare», dicono. L’ex sessantottino Vito, insegnante in pensione, apprezza «l’incitazione a continuare a lavorare e a manifestare con creatività». Gli studenti fiorentini non mollano: «Il governo non ascolta – annuncia Francesco Epifani degli Studenti di sinistra, organizzatori della lezione in piazza - La mobilitazione andrà avanti fino a Natale».

(da "Il Firenze" del 7 novembre 2008)

Qui tutte le foto che ho scattato ieri.

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