lunedì 22 settembre 2008

Linked In per gli internauti in affari


La conoscenza è potere, diceva il filosofo Francis Bacon. Ma le conoscenze lo sono di più: tutti sappiamo infatti che i rapporti tra persone possono portare nuove occasioni in tanti campi . Internet è uno strumento potentissimo per entrare in contatto con gente sparsa in tutto il mondo. C’è chi ha capito che questo sistema può servire per cambiare lavoro o chiudere nuovi affari e non solo per ritrovare i compagni di scuola, mietere conquiste e fare bisboccia. È la filosofia di Linked In, definito il “Facebook dei grandi”: il web 2.0 - quello imperniato sui contenuti prodotti e diffusi dagli utenti - può cambiare la vita.

Firenze è uno degli epicentri italiani di un fenomeno che tocca già 10mila persone in tutta la penisola: gli utenti si associano per portare nel mondo reale quella rete di rapporti intessuti on line. Florence In è la seconda associazione a nascere ufficialmente, dopo Milano (i pionieri, partiti tre anni fa, a quota 5mila iscritti). Ma ci si sta già organizzando in una ventina di città e sta nascendo anche un coordinamento nazionale dei Club In. In città si parte dai 700 aderenti sui vari siti di social networking in cui esiste Florence In.

«I Club In uniscono il meglio dei due mondi – spiega Alberto Falossi, esperto di web 2.0 - Niente come Internet riesce a far incontrare le persone ma niente è come l’esperienza vera di conoscersi davvero». Anche perché, è il motto di Piercarlo Pozzati, presidente di Milan In, «gli affari si fanno con le gambe sotto il tavolo». La settimana scorsa il club fiorentino ha avuto il suo battesimo in un albergo cittadino: più di cento persone si sono ritrovate per guardarsi in faccia, scambiarsi i biglietti da visita e decidere le prossime mosse. Laura De Benedetto, presidente della neonata associazione, è la dimostrazione che Linked In a qualcosa serve: «Il mio attuale lavoro l’ho trovato così, ma c’è chi ha stretto nuove partnership o ha raggiunto nuovi clienti», afferma. Iscritta a Milan In, due anni fa si è trasferita a Firenze: «Insieme ad alcuni fiorentini con cui ero in contatto, - spiega – abbiamo pensato di replicare qui quell’esperienza aprendo un gruppo dedicato a Firenze».

Subito boom: in due giorni gli iscritti erano 100, e via crescendo. Il programma è chiaro è semplice: «Non vogliamo fare formazione né convegni – dice De Benedetto – Siamo un’associazione in cui possono conoscersi e confrontarsi persone che lavorano in aziende diverse». E non ci si fermerà all’aspetto professionale, secondo la presidente: «Faremo almeno due incontri al mese: uno di contenuto, perché stiamo lavorando su tanti progetti, e poi qualcosa di ludico come cene o una visita alle terme».

Ma dunque Florence In e i Club In sono una sorta di “fratellanza della raccomandazione”? Sì e no, secondo Pozzati. «Noi vogliamo diffondere la cultura delle reti sociali – dice – Le relazioni fanno la differenza nel mondo del lavoro: con Linked In si possono fare gratis le conoscenze giuste», senza ritrovarsi con ambigui «prezzi da pagare». Il merito però «non è mai disgiunto dalla sua rete relazionale». Se sei un incapace, insomma, non ci dovrebbe essere raccomandazione, virtuale o reale, che tenga. O così si spera.

(da "Il Firenze" del 22 settembre 2008)

1 commento:

Laura DB ha detto...

Tutto vero!

Laura di FlorenceIN