giovedì 23 ottobre 2008

A passo di lumaca


Alla faccia del luogo comune: da due giorni attendo un pacco espresso e il sito delle Poste, dove sarebbe tracciabile, continua a dirmi soltanto che è partito da Cagliari. I miei genitori, che l'hanno spedito, hanno speso 18 euro per la formula Paccocelere 1: questo significa che la consegna dovrebbe avvenire "entro 1 giorno lavorativo successivo a quello di spedizione" (così leggo dal sito delle Poste). Il pacco è stato accettato lunedì, fate un po' i calcoli.

Fosse un caso isolato, non avrei nulla da dire. Gli incidenti capitano. Ma, poche settimane fa, una raccomandata cagliaritana ha impiegato quasi due settimane per raggiungermi a Firenze. E un altro pacco si è fatto sospirare un mesetto fa. Se aggiungo a questi episodi l'assoluta incertezza che domina le consegne della corrispondenza a mia sorella, che vive a due passi da Brescia (e riceve la posta forse due volte al mese o deve andare a prendersela all'ufficio), mi viene da pensare che la tracciabilità della corrispondenza, il restyling degli uffici postali e tutta l'altra fuffa, sia solo questo: gassosa, specchietti per le allodole. La qualità del servizio rimane quella di 20 anni fa, quando affidare alla posta un qualsiasi oggetto era equivalente a metterlo in una cesta e buttarlo in mare.

Ps: dimenticavo che un libro speditomi dai miei genitori in occasione del mio compleanno si è volatilizzato senza lasciare traccia..

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