giovedì 23 ottobre 2008

Maria Stella, astro della discordia

Sarebbe roba da “qual è il colmo per..”: non capita tutti i giorni, infatti, che un’astrofisica riceva accoglienze da autentica stella. Ma così è: i duemila radunati in piazza della Signoria ieri pomeriggio tributano una calorosa ovazione a Margherita Hack appena spunta dal piazzale degli Uffizi. È venuta a sostenere la causa di studenti e professori che contestano la riforma Gelmini in un autentico tour de force: ieri, prima l’incontro con gli studenti delle superiori alla “Stazione delle Idee”, poi la lezione davanti a Palazzo Vecchio e oggi la visita al polo scientifico di Sesto.

Nonostante qualche acciacco – gli anni sono comunque 86 – la scienziata fiorentina ricambia gli applausi con grande energia e, prima di iniziare la sua lezione sull’astrofisica, rifila un paio di sonori sganassoni a Berlusconi. «Questa è un’occasione terribile per il nostro paese – tuona – Siamo alla falsa democrazia, perché la riforma è stata fatta con un decreto legge, che non è passato per il Parlamento e non è stato discusso con chi lavora a scuola o nell’università».

La Hack spera che la mobilitazione di tanti giovani «apra gli occhi di chi ancora approva questo governo vergognoso, di arroganti e ignoranti». Perché ha decretato «la morte della ricerca e dell’università» in un paese dove «i finanziamenti sono già la metà rispetto altri paesi europei»: «Saremo un bel popolo di ignoranti, diventeremo un paese in via di sottosviluppo», mitraglia l’astrofisica. Ogni invettiva contro «la destra infame» (boato della folla) è scandita dagli applausi dei tanti che si assiepano davanti al Biancone: vengono da tutte le facoltà (occupate e non), professori e ricercatori - alcuni in giacca e cravatta, altri che scattano foto – siedono insieme agli studenti.

Per Lapo, ricercatore di Fisica nella facoltà di Scienze «é importante che una persona che ha dato lustro alla scienza sia qui, nella prima città che si è mossa contro la riforma». C’è anche una rumorosa rappresentanza delle superiori, docenti compresi. Dalla sua bici Chiara, che è laureata in Matematica e fa sostegno per le materie scientifiche all’istituto d’arte di Sesto, ascolta le parole di Margherita Hack e approva: «La sua testimonianza serve a dare rilievo a una protesta giusta – commenta – L’opinione pubblica non capisce la rilevanza di un cambiamento tanto grande e tanto rapido».

Ci sono anche molti curiosi, come l’infermiere in pensione Cesare, curioso di vedere da vicino «una persona tanto intelligente»: «Condivido questa protesta – afferma – Anzi, ci vorrebbero manifestazioni così tutti i giorni». Almeno per i prossimi giorni il battagliero pensionato sarà accontentato: «La protesta continua», assicura Francesco Epifani degli Studenti di sinistra. «Continueranno le lezioni in piazza, per tutti contro un’università per pochi», spiega. L’iniziativa più curiosa si terrà al polo di via Morgagni: 24 ore non stop di lezione. Dalle otto e trenta di lunedì 27 ottobre alla stessa ora del 28 ottobre, 24 docenti si alterneranno per proporre accattivanti temi scientifici come «Geometria tropicale» o «A cosa servono le zanzare». Perché, come disse Flaiano, la situazione è disperata ma non seria.

(da "Il Firenze" del 23 ottobre 2008)

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