giovedì 23 ottobre 2008

Come se non bastasse l'alluvione...


Ecco la stampa libera e scapigliata che non si nasconde dietro un dito quando si tratta di rivelare scottanti verità taciute. Dall'Unione Sarda di oggi (e sì, è sempre lei).


Albakiara”, la peggio gioventù

Sesso, droga e rock'n'roll (ma Vasco non c'entra)


Chiara passa in mezzo a due gorilla boni e gli si struscia contro prepotente. Ride un sacco. Ingoia un'altra pasticchetta, se la passa da bocca a bocca con Anna, con la lingua, per eccitare un paio di ragazzi e va avanti. Deve dare spintonate per raggiungere il centro della pista. È perduta nella folla. Il rumore e le canzoni vanno a palla.
Chiara.
Chiara che gode nel sentirsi persa e bella di vita e di morte.
Chiara ha una madre che sta con uno e chissà chi è; ha un padre che sta con una e chissà dov'è.
Chiara vive a Bologna; bel condominio borghese; appartamento tipo trivano più salone e terrazze.
Chiara ha cinquanta euro in tasca tutte le volte che vuole; così si compra il perizoma di pizzo piccolo piccolo; le pasticchette quando non ha voglia di cocaina; la cocaina quando non ha voglia di pasticchette.
Chiara ha un fidanzato che si chiama Niko e fa ingegneria e pure il dj: lo ama, dice, altroché se lo ama. Però fa sesso con Miki e Zippo insieme; e con quello e quella, e con quello e con quello, e con quella e con quella.
Chiara ha diciassette anni; o forse sedici; o forse quindici.
Chiara potrebbe essere vostra figlia.
Benvenuti nel mondo storto di Stefano Salvati, regista e scrittore che la cosa più facile è definire un anti-Moccia. Perché questo mondo di adolescenti sbagliati che racconta c'è davvero - come c'è davvero anche l'altro mondo, quello morbido e rotondo e profumato della Roma di Ponte Milvio e baci al traminer. E Albakiara , così, con la k, per rendere maledetta l' Albachiara di Vasco che respira piano per non far rumore, arriva domani al cinema, dopo essere già diventata un romanzo, scandalo e tormento di genitori e ragazzine. Eppure la storia c'è: è un fumettone nero e violento, c'è il traffico di droga, c'è l'ispettore corrotto, c'è tanto sangue: non c'è redenzione. Ma quello che colpisce forte come un cazzotto è altro, sono questi adolescenti divorati dal sesso eppure affamati d'amore, così fragili, così sbagliati, così sghimbesci. Sullo schermo lei ha la faccia di Laura Gigante, lui è Davide Rossi, l'ispettore Raz Degan. Tutti azzeccati, così belli, così dannati - e Davide, che di Vasco è il figlio, sta al momento giusto nel posto giusto. Ci dice Salvati: «Mescolo i generi, esattamente come fa la vita, soprattutto quella dei nostri giorni: commedia, thriller, erotismo». Preferire Moccia è più comodo. Albakiara ci fa male.

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